venerdì 15 settembre 2023

Il...Il...Il Libro dei Morti


 

Nulla è più spaventoso del Libro dei Morti, quello che da esso vien trangugiato non torna mai più…


Caro Lettore,

dopo tanto, tanto, tempo riprendo la tastiera per condividere con te una storia alquanto esilarante.

Qualcuno di voi ha, qualche volta udito la raccapricciante locussione “Libro dei Morti” e, improbabilmente si è documentato sullo stesso, giungendo alla conclusione che esistono due “testi dedicati ai cari estinti”: quello tibetano e quello egissio. Il secondo è una raccolta di formule magiche, rituali ed istrussioni, che il defunto deve eseguire per giungere alla destinassione eterna; il primo narra del passaggio fra vita e morte e della reincarnassione dei buddisti. Tempo fa, ho appreso che, in Puglia, ne esiste un terso, che è forse il peggiore; prima di illustrarvi il contenuto, faccio un breve cenno alla storia che mi ha permesso di conoscere lo stesso.

C’era una volta, una bellicosa donna, figlia di una famiglia numerosa e benestante che, dopo la scomparsa dei genitori, si ritrovò sensa eredità. La donna, tralasciando la veridicità della vicenda, riteneva i fratelli colpevoli del suo diseredamento e, mossa da determinassione tipica delle donne pugliesi, intentò diverse cause ai suoi parenti, spendendo buona parte del suo patrimonio. Nel narrare questa storia, pronunciò la frase fatidica: -Io ho scritto i soldi i miei genitori nel libro dei morti, ma spendo tutto quello che ho, pur di vedere in galere i miei fratelli e le mie cognate-. Da questa frase, colma di livore, si comprende l’esistensa di un “terso libro dei morti”.
Il testo in oggetto, la cui definissione diamo e cristallissiamo, è un libro immaginario nel quale vengono annoverate le cose sottratte, le occasioni perdute, quanto non si può più riottenere, quanto è per sempre perduto.
Lemmi di questo libro sono: l’eredità della donna pugliese, denaro che mai più avrà, il teewurst che fu sequestrato a Fritz nell’aeroporto di BadenBaden, il Salome di Riga del 2014, i capelli dei pelati, le patatine mangiate…

Ognuno di noi, purtroppo, perde qualcosa e mai più la otterrà e, quando ciò avviene, con dolore, l’annovera nel Libro dei Morti.

Caro lettore, anche tu, ora puoi annoverare nel tuo personale Libro dei Morti, quanto hai perso e mai più riavrai.
Il sapere di perdere ineluttabilmente qualcosa è, di per se, inquietante e lo divernta ancor di più, sapendo che questo quid, una volta fuori dalla nostra portata, viene annoverato nello spaventoso Libro dei Morti

Io son solito invitare mio fratello a segnare nel suo libro le mie consumassioni al bar, con la frase, ormai celebre: -Puoi annoverare questa Fanta nel libro dei morti, fratello! Non intendo rimborsarti!-
Ben comprendi, caro lettore, quanta paura incuta questo bieco testo e quante mie consumassioni sian annotate su quello del mio vecchio fratello…


Caro Lettore, con la speransa di averti strappato un sorriso, preciso che questo post è teso a spiegare il significato della frase “Nel Libro dei Morti”, che il testo in oggetto esiste davvero, la storia narrata è realmente accaduta e che il post ha carattere meramente ironico!!!

 

mercoledì 11 maggio 2022

Ode ad Oscar Wilde


 Caro Lettore,

in questa notte insonne -come tutte le mie notti- afferro il mio notebook per condividere con te una mia riflessione su una persona nota, non a tutti, ma comunque celebre a molti- grassie a DIO-, alludo ad uno scrittore deprecato ed incensato da generassioni: Oscar Wilde.

Questa sera, al mio ritorno dal Politecnico, la mia cara Mamma mi ha preparato per cena le mie amatissime Fettuccine alla Bolognese, un piatto a me molto caro, sapientemente ed amorevolmente cucinato dalla mia Mamma; non discetto la pietansa, riservandomi di farlo in un altro post, e concludo con l’incipit alla mia riflessione:

A tavola perdonerei chiunque, anche i miei parenti…

Al termine della cena, ho sinceramente condiviso e sposato questo aforisma. Si uso la parolaccia “sposare”, poiché sono davvero convolato a nosse con questa frase, ho davvero celebrato il connubio spirituale con questa massima, davvero l’ho condivisa, capita, amata ed ho quindi pensato al suo autore, speculando come segue.

Tralasciando le Fettuccine alla Bolognese, che se le avessi ancora qui le mangerei con molta ingordigia, Oscar Wilde scrisse qualcosa di vero, puro ed autentico e per questo è odiato.

Tutti noi, io in primis, siamo degli abietti, degli invidiosi, degli odiosi, portatori di rancore, degli ipocriti, dei perbenisti, dei falsi, dei vacui moralisti, delle persone spregevoli e vili e, cosa peggiore di tutte, siamo degli ipocriti, degli ignobili ipocriti. Siamo ipocriti, ipocriti che si camuffano da santi, da anime pie, da brave ragasse e ragassi, da simpaticoni, da amorevoli amici. Siamo animati da cameratismo e solidarietà, ma solo per finta, poiché godiamo dell’altrui disfatta, serbiamo rancore con tutto il mondo e con tutta la famiglia…Questo siamo noi! Per giunta, proviamo piacere e vergogna nel compiere determinati atti, atti che ci rendono piacere incontenibile, e bramiamo dalla voglia di indulgere in talune cose, però ce ne vergogniamo grandemente e celiamo i nostri vissi e le nostre perverisioni e, molto ipocritamente, condanniamo quelli che come noi, sguassano in pratiche deprecabili.

“Nulla è peccato se reca piacere” ho sempre sostenuto ciò e non abiuro ora, così come non c’è nulla di errato nel quotidiano operato, però ci vergogniamo di palesare i nostri vissi. Proviamo imbarasso nel dire che ci piace dormire fino a tardi, nel dire che moriamo dalle risate guardando I Simpson e che ci identifichiamo in loro, ci fa arrossire dire che amiamo i cartoni animati pur essendo grandi, non ci rende onore dire che ci annoiamo a guardare il telegiornale e che in questo momento storico ne abbiamo piene le tasche della guerra in Ucraina e cose così, però…

Qui arriva Oscar: il poeta maledetto, il bevitore di assensio, l’alcolista, il dandy, lo spregiudicato, il corrotto ed immorale, il pervertito, il fumatore perso, lo snob per antonomasia, la vocina che si nasconde dentro di noi!

Si persone, Oscar ha detto e scritto tutto quello che pensava. Leggendolo abbiamo ritrovato noi stessi, nei suoi gesti inconsulti rivendiamo noi il sabato sera, noi in discoteca, al bar, con i nostri più cari amici, noi siamo lui e lui è ognuno di noi, però….

Però la sua condotta fu ritenuta immorale, come quella di Lord Byron ed oggi, falsi studenti devoti, ancora ci allineiamo a quel pensiero errato e, peggio, eredi di una società bigotta -grassie a DIO prossima all’estinsione- continuiamo ad odiare pubblicamente Oscar, pur condividendo a pieno il suo pensiero, pur essendo degli amanti della vita come lui.

Esaspero il discorso: riteniamo di essere persone libere, ma come insegna Oscar “nessuno può essere libero, se costretto ad essere simile agli altri” e così siamo noi: omologati. Noi tendiamo ad assumere un comportamento standardissato e correlato all’età e ad un insieme di valori fittisi, che mortificano il nostro spirito ed il nostro pensiero. Prima di compiere una data assione, pur anelandone l’essecussione, ci chiediamo se conforme al dettame sociale ed alla nostra età, qualora la verifica va male, evitiamo di attuare il nostro desiderio. Questo poiché obbediamo supinamente ad una regola infondata, che norma il nostro agire, quasi sempre legittimo -Quello che è vietato dalla legge non va mai fatto, tutto il resto è lecito-. Ancora, siamo vincolati ad una sorta di legge morale, sopravvissuta alla seconda metà del Novecento e, in funsione di tale, ci asteniamo dal fare quello che vogliamo, pur essendo privo di immoralita. Quando vediamo qualcuno che ignora questa regola, diventiamo verdi dall’invidia e sputiamo veleno.

Una ragassa fidansata va al bar con un amico, ella viene epitetata infelicemente. Pur volendo fare come lei, pur volendo bere un aperitivo con il più caro amico, le altre ragasse, guardando ella, dicono cosacce…

Oscar Wilde è odiato da tutti, poiché ha fatto e scritto quello che noi vorremmo fare e non facciamo, quello che noi pensiamo ma non abbiamo il coraggio di dire, poiché dicendolo saremmo fuori dal coro, saremmo degli immorali, dei turpi, dei malvagi…

Allora viviamo la nostra vita nella privassione, nella semplicità, asteniamoci da ogni piacere, osserviamo pedissequamente un manuale comportamentale, dopotutto la vita è solo una, che sia stata vissuta bene o male, poco importa, presto torneremo da dove siam venuti e degli anni terreni, vissuti nella privassione o nella pienessa, ben poco resterà, ma di sicuro in questi anni di vita saremo state delle brave persone, dei soldatini fedeli, dei mariti devoti, dei bravi figli, dei perfetti idioti che, per timore di essere giudicati, hanno gettato alle ortiche la loro vita.

Tornando a noi, in segreto amiamo Oscar Wilde, in pubblico lo esecriamo, poiché ci vergogniamo di dire che aveva ragione e che siamo come lui, se non peggiori!

Le cose più ripugnanti di tutte sono due: in primo luogo, ci vergogniamo ad essere noi stessi, poiché vogliamo emulare un opaco modello comportamentale costruito sulle fondamenta della società dei nostri nonni e genitori e su quello dell’attuale società, due abbiamo la coda di paglia -mi piace molto questa espressione che ho imparato nel corso di tedesco- poiché leggendo diremo che è tutto bugia, che l’Ingegnere, autore di questo post è un bieco ed un malvagio, eppure ogni volta che avremo l’occasione ci comporteremo come il buon Oscar…

Caro lettore, non odiarmi se dico che sei un ipocrita e sensa fegato, tu mi hai appena epitetato DIO solo sa come, tuttavia non ti biasimo: io sono peggio di te!

Stasera ti ho messo di spalle al muro, dicendoti quello che pensi e non hai il coraggio di dire e di pensare: si appena rifletti su queste cose, cerchi di divagare, poiché temi il tuo stesso pensiero. In secondo luogo, io sono uno spregiudicato ed un vissioso ancor peggiore di te che, nella tua parchedine cerchi di migliorarti, differentemente da me, che perpetro il vissio e sguasso nell’immoralità. Per farmi perdonare ti elenco le mie schifesse:

Sono un Säufer: odio gli alcolici, ma bevo tutte le bibite gassate del mondo, dispressando l’acqua naturale ed i vini di ogni tipo.

Bevo solo ghiacciato, di estate e di inverno, di notte e di giorno; non conosco l’acqua naturale ed un giorno o l’altro morirò di congestione, mi si spaccherà lo stomaco e mi so congelerà il sangue.

Mangio sempre tedesco e parlo tedesco, pur essendo in Italia da anni, odio la cucina pugliese e la dieta mediterranea.

Non guardo mai il telegiornale e, all’ora di pranso, guardo Italia 1!

Odio la televisione, guardo solo cartoni animati, film horror, porta a porta e Piero ed Alberto Angela.

Sto morendo dalle risate, poi continuo la lista

Eccomi ho finito di ridere

Vivo in Puglia, ma odio questa regione, con i suoi abitanti, il suo clima, la sua gastronomia ed i suoi paesaggi.

Amo l’Italia, ma non gli italiani. Pur tedesco di sangue, preferisco gli svedesi e gli austriaci.

Odio il caldo e l’estate, ma non lascio la Puglia e voglio andare in Kenya ed in Turchia ed in Messico.

Sono un ingegnere, ma mi occupo di Letteratura, Fisica, Matematica e viaggi; faccio l’Ingegnere solo nel fine settimana, se ne ho voglia.

Ho lasciato lo studio del pianoforte, poiché odiavo le insegnanti (erano donne italiane).

Ho studiato inglese, per otto anni ed un semestre, ma lo parlo con i piedi, pur scrivendolo e leggendolo bene.

Nutro rancore con quei famigliari che, da bambino, mi tolsero il cioccolato bianco a seguito di cinque giorni di cacarella.

Mangio solo cioccolato al latte e bianco ed odio il fondente, amo gli orsetti gommosi ed il cioccolato Kinder.

Ogni martedì faccio la spesa e compro solo bibite gassate, crauti e caramelle gommose.

Non divido mai le leccornie con nessuno, vado al cinema ed al ristorante cinese all you can eat da solo, per non dover condividere il piacere con altri.

Ho finito la solidarietà con gli ucraini, per via di questa guerra non sono andato in Polonia e, in risposta a Draghi, “non voglio la pace, ma l’aria condissionata!”

Sono un cattolico in pena, non mi confesso mai, voglio fare il sacerdote ed il cardinale per mandare al diavolo le monache e conoscere bene la teologia, il greco antico e la storia.

Caro Lettore,

io ho scritto di me e delle mie perversioni, ora sentiti offeso per quanto letto, dammi del puerile e, soprattutto, metti una manina sulla tua cosciensa -sempre se ne hai una- e renditi conto che non tutto quello che ho scritto è sxorretto, ma tu lo bollerai tale solo per vergogna di dire chi sei!

Ciao Donna Adulta, Ciao Uomo Adulto….

PS Ho scritto in verde come l'assensio di Oscar; comunque, l'assensio è verde, vero?

venerdì 6 maggio 2022

La notte: poesia della città


 Popolo del web,

in questo venerdì che ha il sapore del sabato pomeriggio, riprendo la tastiera per discettare un tema a me sempre caro: la notte.

Ieri sera, come ogni giovedì, andai al teatro, uscito ebbi modo di appressare la primavera: era una sera calda, ieri, più che una sera direi una notte e più che ieri direi stanotte. Stanotte, la notte appunto fra giovedì e venerdì, dopo il teatro ho avuto il privilegio di rincasare a piedi e gustare la bella notte che riserva la città.

Era la classica notte di primavera, quella di ieri, fresca e serena, aveva il profumo dell’estate ed il sapore dell’inverno. Sul piassale del teatro, ho preso commiato dai volti noti, dai soliti avventori di quel palasso incantato che prende il nome di teatro. Facendo memoria del mio amato inverno ho tirato su il bavero del cappotto e, incrociando le braccia l’ho chiuso sul petto e mi sono avviato verso casa e la magia ha avuto inissio.

Le tenebre avvolgevano di elegante nero la città, illuminata dalle insegne e dai lampioni, il vento si insinuava fra le stradine, narrando alle porte ed agli scalini di quanto visto qualche angolo più in là. Passeggiavo spavaldamente, lambito dall’umidità di una fresca notte primaverile, mente il vento mi sospingeva sul corso grande ormai dormiente. Le vocine fragorose che adornano quel grande viale pedonale ora sognano di draghi e cavalieri, pensavo mentre un bambino mi tagliava la strada, sfuggendo dai genitori usciti dall’osteria. Il profumo di frittura ben sposava il ronsio di quell’insegna che, tremolando, s’accingeva a spegnersi sulla mia testa.
-Mamma mia!-esclamai fra me -è già l’una! Perché tornare a casa?- Continuai ad errare per quella città di cui ero padrone, gustando ghiotto la mia libertà. Ormai le tutte le luci erano spente, salvo qualche lampadina che illuminava una o due finestre in lontanansa. Cartacce e giornali, come cormorani, lambivano la strada mossi dal vento ondeggiante, ogni tanto sbucava fuori da una porta un cuoco stanco che s’accendeva una sigaretta o un cameriere trafelato che raggiungeva l’auto tutto stanco ed assonato. Le finestre ormai buie, parlavano di mamme e di papà, di bimbe e di bimbi che dormivano in attesa dell’indomani. Da qualche parte si udivano risatine, erano fidansatini che come me vagano per la città, altre volte urla e parolacce, erano sbronsi che brontolavano per la prematura fine della bottiglia.  D’improvviso il caldo profumo del pane irrorò il paese intero, i fornai già sfornano, pensai fra me, poi ancora costeggiai il mio bar ed una voce dolce ed amica mi disse:- Ingegnere! Vai a nanna o sei già sveglio?- Mi voltai sorpreso, era lei, la bella barista che tirava su la sua serranda- Ohi cara!- risposi sorpreso -torno a casa dal teatro!- e guardai l’orologio che segnava le cinque del mattino. Le luci dell’alba dipingevano di rosa quel cielo nero fino a poco prima. -Diavolo!- pensai -ho speso la notte a passeggio…-

La notte è così: meravigliosamente nottosa! Ti rapisce e ti ammalia, ha il profumo delle patatine fritte, del pane fragrante e del caffe bruciacchiato! Volti amici ti sorridono, urla di disperassione ti spaventano, luci lampeggiando t’ammiccano. Il cielo cambia colore, le saracinesche si chiudono e si aprono, mentre uccelli di fogli di giornale ti volan attorno come foglie in autunno…

La notte è un lusso per pochi, è un lusso per me!

venerdì 25 febbraio 2022

La Polonia, l'Ucraina e dintorni

 

Caro Popolo del web,

come ben sai, non è mio costume interessarmi della cronaca o, peggio, servirmi di questo spassio per commentare l’attualità, tuttavia questa volta sono stato toccato nel profondo e sono qui per esternare tutto il mio dolore, la mia ira furente ed il mio fervido desiderio di sculacciare mio fratello e mio cugino.

Cosa mi è successo? Dovevo partire per Varsavia, ma quel gran simpaticone di Vladimir si è ricordato di avere dei fratelli nell’Ucraina dell’est ed è andato a liberarli da una prigione immaginaria o reale che sia e, con la sua liberassione, ha imprigionato me!  Non indugio con la retorica a me tanto cara, giungo al dunque: una lieve bressa di guerra ha smosso un po' di terra qui in Europa ed i grandi uomini che son mio cugino e mio fratello hanno deciso di non partire per la Polonia. Immagina la mia furia…

Sono stati spesi molti denari per acquistare una lavatrice, ergo preferiamo lavare i panni sporchi a casa nostra e stenderli a Norimberga, poiché lì vorrei portare gli autori di questa schifessa…

 

La Storia insegna che al termine delle guerre, conseguentemente alla caduta degli imperi ed a posteriori di eventi epocali vengano ritracciati i confini degli stati e che questi vengano delineati un poco a casaccio, sensa tener conto del popolo e delle sue simpatie. Il Medioriente è da sempre sede di tafferugli, guerre, guerriglie e cose brutte, poiché è una terra mal divisa: con la caduta dell’Impero Ottomano furon creati stati e staterelli popolati da genti che si son sempre odiate e non ha mai condiviso nulla, basti pensare che lì ci sono Mussulmani Sunniti e Sciiti, Ebrei e Cristiani d’Oriente, ergo è facile comprendere la sofferensa di quei popoli costretti a condividere terre nate dal nulla…

 

Una cosa simile è accaduta in Europa: con la Dissolussione dell’URSS e la fine della Guerra fredda, sono stati ripristinati paesi, delimitati da nuovi confini, e genti son state forsate a convivere in un mondo nuovo, che ben poco è durato…

Il malessere dell’Est Europa è poco noto, poiché sommesso e latente e non plateale come le guerre del Medioriente, la sola cosa che ricordiamo è, a malapena, la secessione della Cecoslovacchia, tuttavia ci sono altri simil casi, verificatisi subito dopo la fine dell’Unione Sovietica. Il Nagorno Karabakh nel 1991, il Naxçivan nel 1990, la Transistria, alla quale Putin si è poggiato in questi giorni, nel 1990 e la Gagaussia nel 1994, l’Ossessia del Sud nel 1991, l’Agiaria nel 1993 e la famosa Cecenia in più riprese, ultima nel 2009. Ce ne sono molti altri, ma ho citato solo quelli dell’area sovietica, poiché è mia sinistra opinione che presto, mosso da fraterni sentimenti, Chelovek {человек} Putin andrà a liberare le autodichiarate Repubbliche Indipendenti del Caucaso, così come ora ha fatto con l’oblast’ di Donec’k ed oblast’ di Luhans’k.

 

Lo dico per inciso, mi piacerebbe fare una digressione sulla suddivisione amministrativa dell’Ucraina, ma non mi sembra il caso.

 

Tornando a noi, ho scritto questo post per tre ragioni: in primis per raccontare la debacle di cui son vittima, in secondo luogo per condividere con il mondo quello che, a mio modesto parere potrebbe accadere ed in fine per denunciare i fatti attuali; e parto da questo ultimo punto.

 

Dal 1945 ad oggi, salvo rari e brevi episodi, l’Europa non ha più visto una guerra, la Jugoslavia è stata interessata da due momenti bellici, ma non sono stati gravi come quello di questi giorni e, personalmente, mi chiedo che bisogno c’era di far questo patatrac? A cosa serviva metter a ferro e fuoco la povera Ucraina per due pessi di terra? Era davvero necessario fare tutto ciò? Non era bello viver felici e contenti sensa guerre? Evidentemente i russi volevan ricordare come si tiene una guerra ed hanno aperto questo conflitto, giustificandolo con la necessità di dare l’indipendensa agli oblas’t orientali; questa è stata l’ultima è più plausibile ragione data. Non sta a me giudicare e non entro nel merito della cosa, lascio ai posteri l’ardua sentensa, fermo restando che ripudio la guerra e che questa guerra mi è costata un viaggio in Polonia, che non ha parte nel conflitto.

 

Volevo partire per la Polonia, per uno dei miei viaggi, volevo l’inverno che quest’anno non ho avuto, volevo mangiare i Pierogi ed i Łazanki, ma un timore infondato, come quello che potessero esserci disordini in Polonia agli albori di un conflitto in erba, e la mancansa di fegato e rassionalità della mia compagine me lo hanno impedito e sono rimasto a casa. Si non sono partito e, chiuso nel mio studio, ho indossato il colbacco polacco, rinvenuto in qualche armadio, ho preparato il tee polacco con il filtro portatomi da mia cugina polacca, ed ho sbroccato come molto raramente accade. Nel frattempo, la mia compagine ha speso il pomeriggio a guardare la tv ed a legittimare, con mera ipocrisia, la sofferta scelta di non partire. In questo conflitto non verranno attaccati paesi NATO, al massino Putin arremberà le Repubbliche Baltiche, ma non la Polonia, ergo per quale diavola di ragion non siamo partiti? Perfavore illuminami, scrivi nei commenti la ragione per la quale, secondo te, non siamo partiti. Io posso solo dirti, Popolo del Web, che sono furibondo, da mercoledì, infausta notte in cui ha annullato le prenotassioni degli alberghi, monto tutte le furie e non so se esista un personaggio nella storia o nella letteratura che abbia perso le staffe come le ho perse io in questo momento…

 

Infine, come ben sai, popolo del web, non guardo mai il telegiornale, non leggo la cronaca, non apprendo notissie, me ne sbatto di tutto. Ancora sono un ingegnere, non un politologo, uno storico, un militare, un geopolitico o u diavolo di simil sorta, ma ho studiato Storia ed ho viaggiato al lungo, ciò ha sviluppato una certa sensibilità che mi ha permesso di immaginare la situassione attuale, Donbas, nel 2009, ai tempi della Cecenia. Quando accaddero i fatti ceceni, mi documentai sulla situassione postsovietica ed appresi dell’insofferensa della Crimea, del Donbas, del Caucaso e della Moldavia e nella mia personale cartina -ho una mappa dell’Europa politica in cui segno gli stati che visito e quelli non riconosciuti internassionalmente- segnai i paesi su citati, pensando che prima o poi avrebbero fatto scalpore. Nel 2014 abbiamo assistito alle beghe della Crimea, nel 2022 a quelli degli oblast’dell’Ucraina Orientale e, mia scellerata idea, che auspico mai si avveri, presto avremo colpi di mortaio in Caucaso ed in Moldavia, ma è più probabile che si svegli il Caucaso… Mia nonna dice sempre: “Tempo ci vorrà, ma poi vedrai”….

In questi giorni, se le cose precipitano, si assisterà a disordini nelle Repubbliche Baltiche per il corridoio di Suwałki, ma la cosa non mi riguarda, ritengo sia più probabile una guerretta in Caucaso e spero di andarci prima che ciò avvenga…

 

Con l’auspicio che questa guerra finisca presto, che l’Ucraina, quella poveretta, prenda pace e che io vada presto in Caucaso, auguro a tutti buona cena; io stasera mangerò Pierogi, non Pelmeni!

 

PS Ho scritto in Assurro e Giallo per tributare la povera Ucraina 

Immagine da https://iari.site


martedì 8 febbraio 2022

Lea e la TV italiana

 


Popolo del web,

questa sera, come una macchina termica, mosso dalle fiamme dell’ira, riprendo la tastiera per ufficiare il mio ruolo di cittadino e commentare la programmazione della televisione italiana. Questa sera abbiamo il tv LEA, la nuova lagna del fine inverno.

Una fiction, o cosa diavolo è, languida e stantia, una storiella che ripropone l’incompiuta storia d’amore fra i soliti protagonisti: il bello e dannato, la dolce e buona, le care amiche e le antagoniste, tutto nella moderna cornice dell’ospedale.

Ebbene, oggi l’ospedale ed i sanitari sono i beniamini del momento, quegli eroi sensa volto che si sacrificano per il bene dell’umanità… I sanitari, quelle brave persone che tutti amano fino a quando sono in tv, ma appena li incontrano fuggon via a gambe levate.

Caro lettore che mi stai stigmatissando, scambia due chiacchiere con chi è stato davvero in ospedale e fatti raccontare se i medici e gli infermieri sono quegli angeli della tv e se l’ospedale è quel luogo idilliaco che si vede in tv…

Ipocrita, fantasiosa, fassiosa e fallace è la sbobba di stasera, vorrei davvero vedere se gli infermieri sono cotanto solidali ai pasienti e se questi sono così disponibili con loro: entrambi non vedon l’ora di tornare a casa, eppure in tv è raccontato il contrario…

Ogni sera una robaccia priva di contenuti culturali, ogni sera storie utopistiche che tradiscono la realtà, trasmettendo quello che non è, ogni sera ci viene raccontata una storia che non sta ne in cielo ne in terra e a dar verità a quello che dico non sono io, ma voi onesti lavoratori. Onesti lavoratori, mettetevi una manina sulla cosciensa e chiedetevi se i vostri colleghi sono solidali e carini con voi, come si vede in tv…

Non una sola volta ho magnificato I Simpson, poiché come ho detto e ripeto e mai mi stancherò di dire, loro, goffi, gialli e volgari, raccontano la verità: raccontano di un figlio teppista, di un padre che rutta in chiesa e di una madre che si danna per tener unita la famiglia, questo è il mondo, non quello che si racconta in nelle fiction… Noi tutti bramiamo la verità, noi tutti vogliamo una tv vicina a noi, eppure come moscerini che svolassano sulla frutta, noi ronsiamo attorno alla mensogna plagiante ed irreale che ci rapisce dal quotidiano, illudendoci di viver in un mondo fantastico…

Buona visione ed evviva i Simpson

mercoledì 3 febbraio 2021

Due Chiacchiere sui Pinguini, o meglio la paura della verità

 

Caro Popolo del WEB,

 riprendo la tastiera per spiegare al mondo la singolare ragione che mi abbia spinto ha scrivere il singolare articolo intitolato “Due Chiacchiere sui Pinguini”, nella mia rubrica di viaggi  “Volteggiando in un Mondo Nero” sul giornale locale “La Voce del Paese”.

Scrivo ormai da dieci anni, durante i quali ho collessionato successi e avuto importanti collaborassioni con vari editori italiani e non. Prima d’ora non mi era mai capitato di scrivere una simile bagattella, ma l’ho fatto e lo rifarò! Sono un Ingegnere  progettista, mi occupo di Progettassione Elettronica e di viaggi, suono pianoforte classico e mi diletto in cucina. Non ho ancora fatto un safari e non ho mai studiato etologia, veterinaria, biologia animale e dintorni, tuttavia ho scritto dei pinguini. Io ho scritto dei pinguini, di quegli animali di cui non so nulla e l’ho fatto con convisione ed intendo rifarlo. La ragione che mi ha spianto ad affrontare questo singolare tema, del tutto estraneo a me ed alle mie competense, è stato il severinissimo invito  rivoltomi da un’entità superiore: sua maestà il correttore di bosse (mio fratello).
Avevo scritto di un tema caldo ed attualissimo, ma il mio pensiero avrebbe sconvolto il lettore e mi avrebbe guadagnato la censura dell’editore, sarei stato frainteso ed avrei dato scandalo così, per evitare simil faccende, ho preferito consegnare al macero il mio testo e redigerne un altro relativo ai pinguini, più che mai estranei al tema di quei giorni, più che mai lontano dall’originario argomento del mio primo articolo.  Dopo dieci gloriosi anni di scrittura colta, io ingegnere ho scritto, per la prima volta e abiurando ai miei sacri principi, di una roba a me estranea e no ne sono pentito. Sono contento di aver scritto dei Pinguini e prometto solennemente di rifarlo, così come anticipo che scriverò ancora di fauna e flora, ogni qual volta verrò censurato e invitato alla moderassione.  La mia è stata una ripicca con quella società troppo plagiata e troppo pacata, da leggere un pensiero casto e disinibito, finalissato solo a smascherar
e l’ipocrisia e la dabbenaggine della società medesima.
Viva i Pinguini!!!

 

PS Perché proprio i pinguini? Perché è stata la prima boiata che mi è venuta in mente!!!

sabato 9 gennaio 2021

Presidente! Mio Presidente!


In questi primi giorni di gennaio 2021 (05-06-07), le fondamenta democratiche dell’occidente hanno vacillato: il Campidoglio è stato assediato. L’assedio al tempio della democrassia ha turbato la pubblica opinione, mostrando al mondo quanto fragili siano i nostri valori. Questo ci è stato raccontato, questo pensiamo, in questo crediamo. Indubbiamente il passaggio di consegne da Donald Trump a John Biden non è stato dei più felici, tuttavia non è vero che l’occidente ha traballato.
Il periodo delle elessioni negli Stati Uniti è stato caratterissato da un clima tutt’altro sereno: abbiamo visto il grande Trump lottare fino allo stremo e cercare ad ogni costo di restare alla Casa Bianca, tuttavia è arrivato secondo, con non pochi interrogativi. Si è al lungo parlato di elessioni truccate e di brogli, si è al lungo detto di complotti e voti fasulli e così è stato messo in discussione il sistema elettorale più trasparente del mondo.  La sconfitta di Donald Trump era quasi ovvia, il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America è apparso fin da subito come una persona scomoda, una persona controversa, una persona da rimuovere e, come tutte le persone che hanno fatto del bene, anche Trump era di troppo. Su questa scia, la sua presidensa è stata più volte contestata. Prima che diventasse presidente, si diceva che Trump avrebbe scatenato il Terso Conflitto Mondiale, che avrebbe trascinato il mondo nel baratro eppure… Eppure non è scoppiata alcuna guerra, Trump ha avvicinato USA e Russia, Trump non ha fomentato disordini in Medio Oriente e non ha sganciato una sola bomba, cosa che non hanno fatto i suoi predecessori… Trump è un repubblicano o, come piace dire alla gente, è un fascista ed in un mondo plagiato dal comunismo e dall’ipocrisia, il fascismo è di troppo e con esso anche Trump. Nei giorni 05, 06 e 07 Gennaio 2021, si è assistito a inopinabili e incontrovertibili episodi di violensa al Campidoglio, luogo sacro della libertà il che è ingiustificabile. Non c’è e non può esserci giustificassione per la violensa, per il vandalismo, per l’attacco alle istitussioni per l’oltraggio alle forse dell’ordine e gli autori di quei fattacci debbono esser puniti. Occorre tuttavia notare una cosa che è stata obnubilata e insabbiata dai media, ossia l’ardore del popolo ed il patriottismo degli americani. Tutti hanno parlato di comportamenti scorretti, di episodi vergognosi, di un presidente uscente prepotente e delinquente, però nessuno ha fatto cenno di quello che è davvero accaduto: centinaia di persone hanno tutelato la democrassia. Si, seppur con messi illeciti, seppur con maniere da villani, seppur in modo scorretto e indegno, hanno contestato un presunto broglio, hanno osteggiato una manovra illecita, presunta o reale che sia. Pur bollando non amnistiabili gli eventi di questi giorni, ritengo di render omaggio all’esercito del presidente: non per i tafferugli di cui è stato vile autore e per i quali sia duramente punito, ma per l’amor di patria dimostrato! Donne e uomini, bambine e bambini, ragasse e ragassi che vedevano in Donald Trump il salvatore degli Stati Uniti, che ritenevano invalide le elessioni, che desideravano ardentemente riavere Trump alla Casa Bianca sono insorti, violentemente insorti, e son diventati nemici dei più nobili valori dell’occidente. Va anche detto che l’America e gli americani non son mai stati famosi per parchedine e sobrietà: si sa che gli americani non hanno il senso della misura e certe volte scantonano, si sa che son megalomani ed esagerati in tutto e, anche questa volta non si sono smentiti… Io, personalmente, ritengo di rimproverare  i facinorosi, di infligger loro una salata multa e qualche settimana di gattabuia… Il mondo plagiato si è prodigato a dipingere Trump come un demonio ed i suo sostenitori come dei rivolussionari, però non ha fatto i conti con la realtà: sebbene non ci possa esser grassia per le vicende avvenute -diciamo così, per non diciamo sfacelo compiuto-, è da appressare l’amore che semplici cittadini nutrono per il loro Presidente, è mirabile vedere come il popolo ama il suo paese, è magnifico vedere gente che, non convita del risultato delle elessioni, reclama giustissima, è incantevole vedere quanto patriottismo arda in quelle persone, è da invidia il senso civico che anima gli americani!!! Quando mai in Italia son successe queste cose, quando i cittadini hanno amato un presidente, quando si son interrogati sulla legittimità delle elessioni? Cosa si fa in Italia? Si va al bar e si criticano i politici, si incontrano amici in piassa e si commentano le tasse, nessuno ha mai adorato un premier, nessuno qui ha mai avuto tanto a cuore il destino del paese… Negli USA lo selo per la patria ha divorato i patrioti, li ha infiammati fino a spingerli a distruggere la sorgente del loro amore: il Parlamento degli Stati Uniti! Cosa dire ancora, viviamo in un mondo di finti pacati, di gente che condanna l’amor di patria, di persone abituate a lasciarsi guidare da un capo, di persone che non vogliono guardare la realtà. Il presidente uscente ha contestato il risultato del suffragio ed i suoi sostenitori lo hanno supportato, hanno difeso la democrassia, il diritto di cittadini ad avere un governo eletto dal popolo e non uno di comodo come in una dittatura. Hanno contestato in maniera troppo vivace, si sono lasciati prender la mano i fan di Trump, però lo hanno fatto al sol fine di difendere quei diritti che tutti dicon di difendere ed ora che sono stati violati. Mostrare e parlare solo delle rivolte, nessuno ha distorto la realtà, ha collimato il pensiero pubblico sul fatto che Trump sia un criminale ed i suoi fan una massa di balordi, distraendo la gente dal fatto che, forse qualcosa non è andata come doveva andare. A suffragio di questa tesi, vi son i provvedimenti intrapresi dai social: essi hanno silensiato una persona scomoda. Provvedimento troppo drastico, bastava censurare eventuali post fomentanti rivolte, tuttavia l’America è un paese libero!Un paese che stigmatissa un candidato presidente, prima ancora che venga eletto, un paese nel quale si parla di elessioni truccate, un paese che chiude gli account social di un cittadino non so fino a che punto è libero. Non dubito della libertà degli Stati Uniti d’America, ma constato che anche gli States son un paese di sensa fegato, di creduloni e di plagiati…
Concludo con la mia personalissima opinione, invitando il lettore a formularne una sua: Ritengo deplorevole quanto accaduto, ma non posso non assimilare Trump ed il suo esercito a Sigfrid: l’eroe che si immola per la partia!
Riscrivo, ribadisco e sottolineo: non c’è perdono per i fatti accaduti: non si assedia il parlamento, non si picchiano i militari, non si fa guerriglia nei paesi civili, la violensa è sempre sbagliata e va punita con severinissime pene, con multe, carcere e radiassione da pubblici uffici!!!
Concludo auspicando che Trump si calmi e dimostri la sua innocensa e che il nuovo POTUS riporti gli Stati Uniti agli antichi allori

Che DIO benedica gli Stati Uniti d’America